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Normalmente effettuo l'accordatura ad orecchio ma non disdegno l'utilizzo di accordatori elettronici, specie nel caso di pianoforti molto calanti.
Quando un pianoforte è molto al di sotto del corista (diapason a 440hz), è necessario tirare le corde più volte e più del dovuto, poiché queste tendono naturalmente a calare man mano che si avanza nel tensionamento. Procedendo per ottave con la verifica degli altri intervalli, quarta e quinta in particolare, è importante capire quanto è calata la nota di riferimento e intuire quanto calerà quella che si sta accordando, altrimenti non si riuscirà mai a portare a termine il lavoro.
In questi casi è utile avere uno strumento che indica correttamente l'altezza della nota, ciò permette di ottenere una discreta accordatura già al primo passaggio e da la possibilità di affinare la qualità dell'accordatura in un secondo passaggio che potrebbe essere fatto anche a distanza di alcuni giorni dal primo in modo da lavorare su uno strumento assestato.

Nel caso di una accordatura di un pianoforte che si trova già al corista (o comunque è poco calante) il lavoro può essere effettuato con maggior precisione. Ecco uno dei motivi per cui è bene tenere accordati i pianoforti anche se non vengono utilizzati: se calano troppo diventa più difficile accordarli e si rischia di innescare un "tira e molla" che può richiedere diverse accordature prima di ottenere un buon risultato.
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